Cratere Attico a figure nere

Questo vaso è un cratere attico, ma con influssi della ceramica corinzia (575-550 a.C) ; si tratta di una forma ceramica utilizzata per miscelare il vino con l’acqua a causa della forte gradazione di esso. In questo caso il vaso ritrovato in una tomba, viene utilizzato quale contenitore delle ceneri di un defunto di sesso maschile.

E’ decorato a figure nere con parti risparmiate e zone con linee rossastre, come sul piede ad ombrello. Le anse sotto ognuna delle quali compare un grande occhio spalancato sono verticali “a maniglia”, con placchette decorate da un grifo e un cigno con ali spiegate. Tra le anse si trovano due riquadri figurati, inquadrati da cornici laterali verticali di edera e orizzontali di linguette (Superiore) e palmette e fiori di loto (inferiore).

Le scene figurate sono delimitate ai due lati da una sfinge che guarda dietro di se con zampa sollevata, quale richiamo alla vita nell’oltretomba. La prima scena presenta sei figure, di cui 4 con mantello e lancia, a cui si mescolano due giovani nudi con piccolo mantello sul braccio sinistro: si tratta forse di sacerdoti che accolgono guerrieri, con esaltazione della aristocrazia militare, o di un riferimento di un ritorno dell’atleta, scena in cui un giovane nudo con piccolo mantello saluta personaggi ammantati.